I Giovani e il mondo del Volontariato
Cosa vogliamo lasciare?
Tra le sfide che il mondo del volontariato si trova ad affrontare non c’è soltanto il coinvolgere i più giovani ma anche far sì che quella che nasce come una breve esperienza si trasformi in un percorso duraturo e significativo. Se è vero infatti che, rispetto al passato, c’è una maggiore presenza di giovani all’interno delle associazioni, pensiamo al Servizio Civile Universale o ai tirocini, è anche vero che non si tratta di esperienze totalmente “disinteressate”. Se i giovani sono sempre più incentivati a conoscere il mondo della solidarietà rimangono pochi quei giovani che bussano alla porta per mettere gratuitamente il proprio tempo a disposizione dell’altro, solo per dare e non per ricevere una ricompensa in senso lato. Quanti giovani poi, terminato il loro percorso (per quanto significativo), scelgono di rimanere come semplici volontari? Questo non è un “atto d’accusa” contro giovani svogliati e superficiali sia chiaro, quanto piuttosto una riflessione che deve coinvolgere il mondo dell’associazionismo per capire cosa è mancato finora.
Forse la capacità di “mettersi in gioco” entrando in sintonia con quelli che sono gli stili comunicativi delle nuove generazioni, il costruire rapporti sistematici di scambio tra le scuole e le organizzazioni di volontariato, il fare spazio a questi ragazzi all’interno delle proprie organizzazioni valorizzando le capacità della persona e la presa di responsabilità; questi sono solo alcuni possibili spunti su cui soffermarsi per cercare di rendere la partecipazione dei giovani meno “fluida” e più matura.